Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/408

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parve udire una voce che dicevagli: — Avvicinati alla tua sposa; essa concepirà, e ti darà un figlio.» Selama obbedì alla voce celeste, e la sua sposa, Cantar Alaschraf (1), mise al mondo, dopo nove mesi, un figlio bello quanto la luna nella sua pienezza. L’emiro, pieno di gioia, prese il fanciullo fra le braccia, lo baciò, e chiamollo Habib od il prediletto.

«Camar Alaschraf non volle che suo figlio succiasse latte straniero, lo nutrì per due anni, ed ebbe la maggior cura della sua infanzia. Suo padre occupossi quindi della di lui educazione; fe’ venire molti maestri, scelse fra quelli che si presentarono l’uomo di maggior talento, e lo incaricò di formare il cuore e lo spirito del principino.

«Questo abile precettore seppe approfittare della felice disposizione dell’allievo; il principe imparò in breve a leggere, e vergare le sette specie di scritture più usate (2). All’età di sette anni, sapeva perfettamente la grammatica, la logica e tutte le altre scienze; avea lette le storie antiche, e conosceva la genealogia delle principali tribù arabe; sapeva a mente i versi di tutti gli antichi poeti, e ne componeva egli stesso colla maggior facilità. Suo padre fece allora riunire gli scheik di varie tribù, diede un gran pranzo, e distribuì loro magnifici regali. Tutti restarono meravigliati dello spirito e delle cognizioni del giovane principe, ed augurarono che sarebbe qualche giorno un uomo straordinario. Selama volle esperimentare davanti all’assemblea il talento del figlio pei versi, e gliene domandò alcuni. Il giovane rispose subito

  1. Nome che significa la luna dei nobili.
  2. Nel primo volume delle Mille ed una Notti, Notte XLVIII, parlasi di sole sei sorta di scritture. Eccone i nomi, tratti dal manoscritto di Galland, il quale stimò doverli ommettere; Calam alricaa, calam almahaccac, calam alrihan, calam alnaskh, calam altholth, calam altoumar.