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di Ercole triga e leggenda Tianud Sidicinum, si possiede dalla insigne collezione Santangelo. È marchevole in questa serie la corrispondenza del dritto di ciascuna medaglia col riverso di essa, siccome era stato osservato dal ch. Cavedoni1. Nè è poi vero, che queste medaglie, si elevino appena ad una discreta mediocrità, come dissero i lodati PP. Gesuiti 2. Noi, che moltissime ne abbiam potuto in più anni raccogliere, e quasi tutte quelle possedute da particolari collezioni di Puglia osservare, abbiam rilevata perfetta incisione in diverse di esse, peculiarmente tralle nostre un triente, più quadranti, diversi piccoli spezzati, malgrado la difficoltà nascente dalla stessa picciolezza de’ conî. Nelle due prime l’arte è eminente nelle teste di Ercole e Venere, siccome in una nostra bellissima de’ due cavalli correnti, da non fare invidia ai greci conî dell’Apulia e della Campania.

QUARTA CLASSE.

Monete di stile pellegrino, con emblemi e rappresentanze diverse
dalle usuali di Roma, col nome
ROMA, e lettera iniziale.


1. Dextans - destante, dieci once, del peso 1 oncia meno cinque trappesi.

Testa di Cerere coronata di spighe a dritta. Rov. Giove fulminante in quadriga veloce a dritta, sopra nel campo arcaico, sotto i cavalli ROMA, nell’esergo S e quattro globetti insieme, cioè semisse e triente riuniti.

Nella distinta medaglia descritta, da noi posseduta da più anni, tutto è rimarcabile come sopra. Il metallo è però un poco mancante e detrito.

Gli editori del Museo Kircheriano ebber pubblicata questa medaglia nella tavola di supplemento alla IV classe num. 1. e 2. in due diversi tipi. Omisero però la arcaica distintivo della zecca in ambi i nummi. Il primo de’ pubblicati è troppo piccolo in proporzione degli altri spezzati, che verrem descrivendo; e non è vittoria in quadriga, bensì Giove fulminatore. Il secondo ha i globetti del triente, dietro la testa della Cerere, di cui nella nostra non vi è traccia; ed inoltre i medesimi globetti nell’esergo non sono preceduti dall’S. Un più accurato disame del primo, dopo le nostre discoverte, potrebbe in esso far rinvenire il dodrante, il besse, il setteonce, che tuttavia si desiderano, e facciam voti perché quei dotti se ne interessino.

2. Semisse del peso 1 oncia, meno 5 trappesi.

Testa di Giove laureata a dritta, sotto il collo S coricata, e forse dietro la testa. Rov. Prora di nave a dritta, di un lavoro assai squisito, con vittoria in faccia alla vela; il sole raggiante ed una stella in faccia alla prora; S so-

  1. Spicilegio p. 16.
  2. Aes grave p. 116.