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pubblicato, che abbiam mostrato a quell’insigne illustratore de patrii monumenti, al quale stava eminentemente affidata la pubblicazione di tutte le presenti medaglie, se delle sue determinazioni ci avesse di già prevenuti.

Il dotto numismatico di Modena sparse dubbio, nell’ articolo di osservazioni sull’opera del Fiorelli, che avesser potuto appartenere a romane benanco le medaglie coll’T congiunte insieme, sciogliendosi in Lucius Terentius quel monogramma. Lo stile delle medaglie precise nelle loro teste, o nei disegni delle figure, diverse dal tocco franco, ma grossolano delle medaglie romane de’ primi tempi indubitatamente, la somiglianza di lavoro e bellezza nelle corrispondenti in bronzo, anche in quelle insignite del solo , la contiguità de’ luoghi col Tiati apulo, una forse comune origine con esso, una convenzione ignota di scambiarsi le proprie iniziali, (possedendo noi una medaglia di Tiati coll’ nel campo a dritta della civetta), possono con più dati farle attribuire alle Lucerine di quel1’epoca, anzicchè a solite romane; benché resti nel mistero precisamente il significato di quella T aggiunta all’, e l’altra separata; cioè se inizio di nome di magistrato locale, di città di comune origine, di federazione permessa da’ padroni del tempo, ed altre somiglievoli cose. Conveniamo impertanto della grave difficoltà di darne per ora una soddisfacente dispiegazione.

E conchiudiamo col lodato Cav. Avellino nel citato articolo, dopocché avrem fatto rimarcare allo amore de’ passionati degli antichi nummi, che questa classe di Lucerine è singolare per offrire il destante, il semisse, e quincunce insieme, la semoncia, la più completa divisione cioè delle parti dell’asse, presentando la sola famiglia Cassia, tralle romane famiglie, il dodrante ed il besse, tralle Lucerine finora ignote, oltre il sesterzo. « Dal Vittoriato descritto in ultimo luogo, diremo, che parci impossibile, dopo i tanti altri confronti il non riferire questo e gli altri simili pubblicati dal Morelli, e da’ Sigg. Fiorelli e Riccio alla stessa zecca Lucerina. È però cosa da osservare, che questa zecca messa pressocché dirimpetto alle città illiriche coniar dovette con particolarità il Vittoriato, le cui relazioni di peso e di valore colle dramme di Apollonia e di Dirrachio sono state recentemente con tanto sapere e giudizio additate dal celebre Sig. Conte Borghesi nella sua XVII. Decade numismatica».

QUINTA CLASSE.

Monete perfettamente romano-consolari incerte, di bello stile, differenti dalle usuali, e fornite di una , o reiterata in ambe le facce.

1. Asse del peso un oncia e mezza.

Testa di Giano barbata e laureata, sotto il collo iniziale della zecca. Rov. Prora di nave con vela latina abbassata, sopra I segno dell’asse, a fianco della prora reiterato l’, e sotto ROMA.