Pagina:Le murate di Firenze, ossia, la casa della depravazione e della morte.djvu/58

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facili mezzi onde affogare nell'acque limacciose e sudice della incontinenza.

Con un gruzzoletto di denaro potè avere il certificato di un medico che lo dichiarava impotente e inetto e più scrivere per una paralisi incurabile alle braccia e alle mani. Appoggiò a questo attestato la sua dimanda, e chiese al governo riposo e pensione, e il governo in premio delle di lui disonestà gli accordò il riposo e insieme la pensione della intera sua provvisione, che sommava sopra cinquecento scudi.

— Benissimo! paga tu che penso io. Ma volete vedere come van le cose di questo iniquo mondo? Quando io era in carcere, mi raccontava un vecchio custode, che egli aveva prestato al governo un servizio faticosissimo e non interrotto per il lungo giro di quarantacinque anni, e sebbene ripetute volte avesse dimandato riposo, non gli si era voluto mai concedere, ed era costretto, per vivere, a sostenere (nonostante che quasi sfinito dagli acciacchi di una cadente vecchiaia) le fatiche di un durissimo servizio. Eccovi da un lato un povero vecchio più che settuagenario, il quale ha servito il governo per un tempo lunghissimo e fedelmente, che si contenta della tenue pensione di due paoli al giorno onde poter vivere con questa, senza accattare, gl'ultimi giorni di una macerata vita, e ne riceve per riptetute volte un disumano rifiuto. Eccovi dall'altro lato un ricco nel fiore della virilità, che ha per poco tempo e malamente servito il governo, che ha tenuta una vita scostumata e scandalosa, che possiede in proprio tanto da poter vivere da gran signore, che dimanda una pensione sette volte maggiore, che vuole il riposo quando può benissimo sostenere ancora le lievi fatiche del suo impiego, e tosto ottiene riposo e pensione a seconda dei suoi desideri