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la voluttà con tutte le sue seducenti attrattive, perchè nulla basta più a soddisfarlo, e non trova mezzo onde spegnere e vincere la immensa noia e tristezza che lo opprime.
Stremato di forze, scaduto, invecchiato, corre dietro ancora a quei piaceri che per lui più non sono, si sforza di esser brioso e galante, e riesce ridicolo, schifoso, stravagante; crede farsi un bello spirito ed è rimbambito.
Ridotto a questo miserabile punto nel malaugurato suo cammino, geme ora in quella voragine di disgusto e di malinconia, che coi suoi sordidi vizi si è procacciata e meritata. Non vivrà a età molto avanzata, e morirà di un fulminante colpo di apoplessia nel momento in cui starà consumando un nuovo delitto di lussuria.
— Sciagurato! Lasciamolo nei suoi disgusti, e vi rimanga finchè a Dio piace. A me non desta alcuna pietà quel brutto muso, parmi proprio il fantin di picche, se non che invece di avere il bollo accanto alla gamba, lo porta in fronte e disonorante assai. Partiamo, buon genio, e mostratemi qualche cosa di meglio.
Lasciammo quella stanza e giungemmo assieme alla quarta.