Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/359

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346 del compasso

diametro della palla di ferro all’altra di pietra in peso eguale. Ed il medesimo s’intenda di altri corpi solidi e delle altre materie.

Ma utilità maggiore trarremo da queste linee, servendocene in compagnia delle altre due che apresso li seguono; come ora si farà manifesto.

Seguono, dunque, appresso due linee, con divisioni sino al numero 120, il primo uso delle quali sarà che ci serviranno per colibro da bombardieri, molto più esatto ed esquisito di quelli che comunemente si usano; sendo che in virtù di dette linee e loro divisioni averemo la esquisita portata di qual si voglia pezzo di artiglieria, in palle o siano di ferro o di piombo o di pietra; e questo, secondo i pesi usitati in qual si voglia parte del mondo. Ed acciò che il tutto possa essere distintamente compreso, anderemo in tal maniera discorrendo.

Manifestissima cosa è, diverso essere il peso di diverse materie, e che molto più è grave il ferro della pietra, ed il piombo del ferro: dal che ne seguita che, costumandosi di tirare tal volta con palle di pietra, e tal volta di ferro ed ancora di piombo, il medesimo pezzo che porterà tanto di palla di piombo, porterà meno di ferro, e molto meno di pietra, e che, per conseguenza, diverse cariche per diverse materie se li deveranno dare; e per ciò quelle sagome o colibri, sopra i quali fussero notati i diametri delle palle di ferro, non potranno servire per la pietra per il piombo, ma bisognerà che le misure di detti diametri si vadino crescendo o diminuendo, secondo le diverse materie. In oltre è manifesto che non in tutte le parti della terra si usano i medesimi pesi, anzi che non solamente in ogni provincia, ma quasi in ogni città, sono diversi: dal che ne seguita che quel colibro che fusse accomodato al peso di un luogo, non servirà al peso di un altro; ma secondo che le libre e li altri pesi saranno maggiori o minori in uno che in un altro luogo, bisognerà che le divisioni del colibro siano di maggiore o minore intervallo. Dal che possiamo concludere, che un colibro che si adatti ad ogni sorte di materia e ad ogni differenza di peso bisogna per necessità che sia mutabile, ciò è che si possa crescere e diminuire: e tale è quello che nel nostro Strumento viene notato, che, slargandosi più o meno detto Strumento, si crescono o diminuiscono gl’intervalli, che tra le divisioni di quello si ritrovano.