Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/134

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134 istoria e dimostrazioni

che la circolazione delle macchie intorno al Sole procedesse da moto che risedesse nell’ambiente, e non nel Sole, io crederei ad ogni modo esser quasi necessario che il medesimo ambiente comunicasse per il contatto l’istesso movimento al globo solare ancora.

[Natura delli corpi ne’ movimenti.] Imperò che mi par di osservare che i corpi naturali abbino naturale inclinazione a qualche moto, come i gravi ai basso, il quai movimento vien da loro, per intrinseco principio e senza bisogno di particolar motore esterno, esercitato, qual volta non restino da qualche ostacolo impediti; a qualche altro movimento hanno repugnanza, come i medesimi gravi al moto in su, e però già mai non si moveranno in cotal guisa, se non cacciati violentemente da motore esterno; finalmente, ad alcuni movimenti si trovano indifferenti, come pur gl’istessi gravi al movimento orizontale, al quale non hanno inclinazione, poi che ei non è verso il centro della Terra, nè repugnanza, non si allontanando dal medesimo centro: e però, rimossi tutti gl’impedimenti esterni, un grave nella superficie sferica e concentrica alla Terra sarà indifferente alla quiete ed a i movimenti verso qualunque parte dell’orizonte, ed in quello stato si conserverà nel qual una volta sarà stato posto; cioè se sarà messo in stato di quiete, quello conserverà, e se sarà posto in movimento, v. g. verso occidente, nell’istesso si manterrà: e così una nave, per essempio, avendo una sol

cata nel suo luogo naturale non ha principio alcuno intrinseco che repugni all’esser mossa intorno al suo proprio centro, essendo che per tal conversione non ve seguita mutazione alcuna tra le sue parti, ma tutte restano nella medesima costituzione sempre; oltre che difficilmente possiam comprendere che un corpo naturale abbia intrinseca repugnanza a qualche movimento, se ei non ha propension interna al moto opposto: onde gl’impedimenti non posson esser se non esterni; ma gl’impedimenti esterni non si vede che operino senza contatto (se non forse l’operazione della calamita); quando, dunque, tutto quello che esteriormente toccasse una tale sfera, si movesse in giro — 4. Dopo ancora si legge in A e B (in A è scritto di mano di Galileo), cancellato, quanto appresso: Imperò che, essendo il Sole di figura sferica, come ogn’uno ammetterà, ed essendo di sustanza uniforme e simile a sè stessa in tutte le parti, e sendo, di più, sospeso e librato nel luogo suo naturale, io non veggo ragione alcuna per la quale ei deva resistere alla participazion del movimento circolare del suo ambiente. Io non produrrò in confirmazione di questa mia opinione quello che da infiniti mi sarebbe conceduto, ciò e che un tal rapimento per il contatto non ha difficoltà veruna ne i corpi celesti, sendo, per lor concessione, rapiti gli orbi inferiori senza contrasto dal supremo, mentre anco che e’ si muovono verso le parti opposte; ma stimerò bene quel che l’esperienza mi dimostra, mentr’io veggo un globo di legno, messo nel mezo dell’aqqua, la quale circolarmente si rivolga in se stessa, participar subito della medesima conversione, ancor che il legno non abbia inclinazion naturale a quel circolar rivolgimento: onde per esser mosso alcun mobile naturale di un movimento participatogli da esterno motore, credo che basti che ei non abbia intrinseca repugnanza a cotal moto. — 16-17. nella superficie... Terra è sostituito in A a nel piano orizontale, che è cancellato. —