Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/239

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intorno alle macchie solari ecc. 239

ad offerir di nuovo l’amicizia e la servitù mia ad Apelle: e se lei determinasse di fargli vedere questa lettera, la prego a non la mandar senza l’accompagnatura di mie scuse, se forse gli paresse ch’io troppo dissentissi dalle sue opinioni; perchè, non desiderando altro che ’l venire in cognizion del vero, ho liberamente spiegata l’opinion mia, la quale son anco disposto a mutare qualunque volta mi sieno scoperti gli errori miei, e terrò obbligo particolare a chiunque mi farà grazia di palesargli e castigargli.

Bacio a V. S. Illustrissima le mani, e caramente la saluto d’ordine dell’Illustrissimo Sig. Filippo Salviati, nella cui amenissima villa mi ritrovo a continuar in sua compagnia l’osservazioni celesti. Nostro Signore Dio gli conceda il compimento d’ogni suo desiderio.


Dalla Villa delle Selve, il 1° di Dicembre 1612.


Di V. S. Illustrissima

Devotissimo Servitore

Galileo Galilei Linceo1.



7. obligo, s — 13. Xbre, A; Xmbre B; Decembre, s —
  1. L’ultima linea della pag. 238 e le lin. 1-13 di questa pagina sono scritte di pugno di Galileo anche nel cod. B; le lin. 14-16 si leggono poi soltanto in B, ed esse pure di mano di Galileo. La lezione di B in questo tratto non presenta alcuna differenza osservabile da quella della stampa; invece la lezione di A se ne allontana in alcuni particolari, dei quali i più notevoli sono questi: pag. 239, lin. 1, a di nuovo offerir l’amicizia; lin. 2-3, determinerà di fargli veder questa lettera, non gliela mandi senza; lin. 6-7, mi siano scoperte le mie fallacie, e terrò obbligo perpetuo a chiunque; lin. 8, grazia palesarle e castigarle; lin. 12, complimento.