Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/93

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PRIMA LETTERA

DEL SIG. MARCO VELSERI AL SIG. GALILEO GALILEI

DELLE NOVITÀ SOLARI.




Molto Illustre ed Eccellentissimo Signore,

Virtu, recludens immeritis mori
Coelum, negata tentat ire via.

Già gli umani intelletti da dovero fanno forza al cielo, e i più gagliardi se ’l vanno acquistando. V. S. è stato il primo alla scalata, e ne ha riportato la corona murale. Ora le vanno dietro altri, con tanto maggior coraggio, quanto più conoscono che sarebbe viltà espressa non secondar sì felice ed onorata impresa, poi che lei ha rotto il ghiaccio una volta. Veda ciò che si è arrischiato questo mio [intende d’Apelle, le cui prime lettere con questa le manda.] amico; e se a lei non riuscirà cosa totalmente nuova, come credo, spero pero , che le sarà di gusto, vedendo che ancora da questa banda de’ monti non manca chi vada dietro alle sue pedate. La mi faccia grazia, in proposito di queste macchie solari, di dirmene liberamente il suo parere, se la giudica tali materie stelle altro, dove crede siano situate, e qual sia il lor moto. Bacio a V. S. le mani con annunzio di felice capo d’anno, e la prego che, uscendo le sue osservazioni nuove, non lasci di farmene parte.

Di Augusta, a’ 6 di Gennaio 1612.
Di V. S. molto Illustre ed Eccellentissima

Servitore affezzionatissimo
Marco Velseri.

1-3. Manca in A e B. In B si legge sul margine, di pugno di Galileo: lettera prima, da porsi innanzi alla prima mia. — 4. Signor Osservandissimo, A — 5-8. Regnum Coelorum vim patitur et violenti rapiunt illud. V. S. è stato il primo, A, B1 — 11. Veda a che, corretto (cancellando a, e sostituendo interlinearmente a ciò) in Veda a ciò che, B; Veda a ciò che, s — 14-16. La mi faccia grazia... moto manca in A, che dopo pedante continua: Le bacio le mani ecc. — 17. di anno, s — 18. nove, s —

  1. Intorno alla mutazione introdotta nella stampa, vedi le lettere di Federico Cesi a Galileo dei 17 e 24 novembre 1612, e quella del Velser a Giovanni Faber del 15 febbraio 1613.