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Architetto Bergamasco. Le Statue che ne ornano la Facciata sono di Antonio Peroani, nostro valente e spiritoso Scultore. Vicino al canto della Chiesa, che guarda Ponente, evvi esteriormente un Ecce Homo, dipinto dal Lotto, e chiuso da’ vetri entro un Tabernacolo di legno. Del Fresco, che si vede a sinistra sopra la porta di un’abitazione laterale e contigua alla Chiesa, n’è Autore Cristoforo Bascheni d’Averara maestro del Cavagna. Viene in esso rappresentata Maria Vergine col Puttino, e S. Caterina in alto, e sotto seduti i Reggenti del Consorzio, con davanti alcuni poverelli, che si provveggono del pane, che vien loro caritatevolmente dispensato.

Entrando in Chiesa il Sant’Antonio di Padova, che tiene in mano la recisa gamba di un Giovane, per riattaccargliela, è polito e corretto disegno, ma colorito di una tinta più forte, che vaga, del Cav. Petrini Luganese: di cui parimenti è all’Altare opposto il San Vincenzo de’ Paoli; ove si comprende che il fare di questo Pittore era il dipignere una o due Figure al più, e queste tolte dal naturale, e situate nel medesimo piano; e non l’impegnarsi in lavori d’invenzione, e di più Figure, poste in piani diversi, come è il presente. Il Crocifisso alla Cappella, che ne succede, è plausibile studio di Francesco Polazzi. Il Martirio della S. Vergine Titolare, espresso vivamente, ma non senza qualche crudezza, nella Tavola del Coro, vien dal pennello di Francesco Fontebasso. La SS. Annunziata all’Altare che seguita riconosce per Autore Francesco Cappella, che la condusse sullo stile