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nistra, si va alla Chiesa della B. V. della Neve, detta comunemente la

MADONNA DELLE NUVOLE.


LXXX.


D

I forma ottangolare ideata dal Fansago, ed eretta colle limosine del Borgo S. Antonio l’anno 1633. per voto nel Contagio del 1630. e tutta dipinta di buona Architettura da Domenico Ghislandi, con lo sfondo di Francesco Cavagna, ove è a fresco dipinta una ben atteggiata e maestosa Vergine fra sinfonìe Celesti in Cielo Assunta: siccome sembrano del medesimo Artefice, o del Ceresa (che fece ancora l’Eterno Padre circondato da Cherubini nell’ornato, che è sopra l’Altare) i dodici Appostoli, distribuiti tre per ciascuna delle finte finestre ne’ quattro lati minori dell’ottangolo, di un terribile colorito, per dare maggior risalto allo sfondo suddetto. Degnissima d’esser veduta è la Pittura a fresco nell’Altare, ove fu trasportata da un luogo vicino nel fabbricarsi della Chiesa. Non è certo l’Autore; ma si scorge dal Dipinto che e’ fu un valentuomo dei secoli migliori, pastoso, corretto, elegante, nemico de’ chimerici fasti, e tutto dedito a esprimere le azioni umane con quella verità e naturalezza, che loro deriva dall’impulso dell’animo. E però non v’ha Pittore, ne Intendente di Pittura che nel contemplare l’amoroso atteggiamento della Vergine in questo Quadro, e la leggiadra mossa del

Bam-