Pagina:Le poesie Antonio Fogazzaro.djvu/19

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la lettera 17

Sussurro de’ suoi passi, ella d’un tratto
Addietro cadde sul sedile, il freno
Abbandonò a’ pensieri impazienti.
Varcati appena i diciott’anni avea.
Le cingeva la fronte un vapor lieve
Di capei biondi, le pupille nere
Erano, grandi e timide. Nel fine
Suo labbro, nelle man’, nella severa
Grazia della persona rilucea
Gentilezza di sangue; nelle vesti
Semplici senza studio ed eleganti
Gentilezza di sensi. Or, dalla chiusa
Mano sorretto il mento, ella pensava.

V’era dunque un segreto. Da più giorni
Di sua madre nel bacio e nello sguardo,
Nel volto del dottor v’era un segreto.
Or quel silenzio subito, quel baci,
Quegl’insoliti sguardi tutti insieme
Le gridavano al core «Enrico Enrico!»
Quale dolcezza mai, quale sgomento
Sentirsi dentro divampar l’amore,
Sentir che il primo e l’ultimo sarebbe,
Ch’era segnata la sua sorte in terra!
Ella vedeasi avanti il giovinetto
L’ultima volta che, lasciato il vecchio
Dottore, alla città fece ritorno.
Eran quel viso pallido, quegli occhi
Non oblïati mai, quella man fredda