Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/59

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trad. da Mario Rapisardi 59


Qui dunque il vol ti rechi
     Tosto: le tespie rupi
     Lascia e gli aonj spechi,
     Che alimentano cupi
     Di fredda onda sovrana
     36L’aganippea fontana.

Qui la signora, ardente
     Del novo sposo, appella,
     Cui stringe amor la mente
     Di sì tenaci anella,
     Come ad arbore amica
     42L’errante edra s’implíca.

Voi parimente a un’ora,
     O verginelle schiette,
     A cui simile aurora
     La bella età promette,
     Dite cantando: Imene,
     48Imeneo, dolce Imene.

Oh, come all’armonia
     Verrà del vostro invito,
     Perchè più presto sia
     L’officio suo compito,
     Egli che a Vener fida
     54E al fido amore è guida!