Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/60

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60 Le poesie di Catullo


Qual Dio di te più degno
     Chiamar posson gli amanti?
     Qual fra’ Celesti è segno
     Di tanti onori e tanti?
     Qual mai t’agguaglia, Imene,
     60Imeneo, dolce Imene?

Propizio a’ suoi te chiama
     Il tremulo parente;
     Il novo sposo brama
     Te con orecchie intente;
     A te la vergin buona
     66Scioglie del sen la zona.

Tu stesso al giovinetto,
     Cui voglia acre martella,
     Tolta al materno petto
     La florida donzella,
     In man consegni, o Imene,
     72Imeneo, dolce Imene.

Se te con lieto core
     Venere non accoglie,
     Un sol onesto fiore
     Di voluttà non coglie:
     A te de’ numi or quale
     78Osa vantarsi uguale?