Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/61

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trad. da Mario Rapisardi 61


Senza di te non vede
     Liberi figli il sole,
     Nè il padre, orbo d’erede,
     Intrecciar può la prole:
     A te de’ numi or quale
     84Osa vantarsi uguale?

Terra che mai non vegga
     I tuoi riti divini,
     Uomo non dà che regga
     Dei popoli i destini:
     A te de’ numi or quale
     90Osa vantarsi uguale?

Già vien la sposa, aprite
     Gli usci: vedete come
     Squassan le faci ignite
     Le rutilanti chiome?
     Che stai? La luce è ascosa:
     96Esci, novella sposa.

Natio pudor ti tiene
     Perplessa; e s’odi intanto
     Che tosto andar conviene,
     Ecco, raddoppj il pianto.
     Che stai? La luce è ascosa:
     102Esci, novella sposa.