Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/120

Da Wikisource.
104 le prose

non siete ancor giunti ad avere: forse in Venere e Marte per lo contrario il nostro Galilei sarebbe un fanciullo. Quanto in questi pianeti non potrebbe aver portato innanzi la scienza un solo strumento, che rendesse visibili le più minute parti de’ corpi? Quanto una memoria sì vasta e tenace, che i pensieri tutti d’un filosofo, e tutte le cose da lui dette, e operate da lui, aver gli facesse a un sol tempo presenti, come in un quadro?

Mirabilmente perfezionate si sarebbero in que’ due globi tutte le scienze: ma se v’ha un Mondo, nel qual le nazioni non vengano a guerra tra loro, per l’ambizione, o il capriccio di chi le governa; nel qual gli uomini d’ogni nazione trovar non possano il privato lor bene, che nel ben generale, e i costumi alle leggi, l’opinione alla ragion non s’opponga; ove la virtù sia utile a chi la professa, ed amata più che tutt’altro la verità; ah perchè la provvidenza nascer non mi fece in quel Mondo?