Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/59

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le prose 43

cessità di respirar l’aria aperta, di riposar gli occhi su la verdura, e di godere di quella pace, che le cure cittadinesche rendon più desiderabile e più gradita. La stessa coltura della mente fa scoprire, o gustar meglio molte bellezze, che inosservate si rimarrebbero, o non degnamente assaporate nella primitiva rozzezza. Mi piace questo ruscello, m’innamora quel prato; ma certamente i versi di quello spirito raro d’Orazio, i versi di quell’incomparabile anima di Virgilio mi fan mormorare più dolcemente il ruscello, mi fan verdeggiare il prato più frescamente. E diciamo anche, che il prato e il ruscello ci rendono alla lor volta più belli ancora i versi d’Orazio e Virgilio: come i paeselli dipinti c’insegnano a gustar meglio gli originali, e gli originali con debita ricompensa i paeselli dipinti.

Certo io perderei molto ne’ miei diletti campestri, s’ogni rimembranza io perdessi della città. Sia pur meco la memoria del