Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/497

Da Wikisource.

adjecta. 465


     Discendeva così fantasticando
intorno a questa sua doglia novella
e sospirava fieramente, quando
68vide dal bosco uscire una donzella
che raccogliendo fior venìa cantando
soavemente, e la persona bella
di tal vivo desìo lo prese e punse
72che spronò Brigliadoro e la raggiunse.

     Si trasse l’elmo, dall’arcion si sporse
e con voce tremante amor le chiese.
Lentamente a mirarlo il viso torse
76la giovinetta ed a sorrider prese.
L’occhio le scintillò, ma quando scorse
la croce sull’usbergo e sul palvese,
la scintilla si spense ed il sorriso
80subitamente le sparì dal viso.

     E disse: «Cavalier, tu porti in petto
del Dio che adori il segno e la dottrina.
Tu segui Gesù Cristo, io Maometto;
84tu sei di stirpe Franca, io Saracina;
io cingo fiori al capo e tu l’elmetto,
tu sei nato possente ed io tapina;
vanne e ti basti sol ch’io ti confessi
88che t’amerei se tu a Macon credessi».