Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/54

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DEL PETRARCA . lv

della patria da quella de’ Neri, che vi rimase superiore nel 1300. In età di nov’anni (1312.) in circa fu condotto da loro ad Avignone, avendo già essi perduta la speranza di ripatriare. Aveva egli imparato due anni prima i primi elementi dal celebre Barlaamo Calabrese, Monaco Basiliano, e poi Vescovo di Geraci. Da Avignone il padre (1314.) lo mandò in Carpentrasso allo studio, dove in quattr’anni apprese la gramatica, la rettorica, e la dialettica; e altri quattro ne consumò a Mompelieri (1318.) intorno allo studio delle leggi sotto la disciplina di Giovanni d’Andrea, e di Cino da Pistoja, dal quale è probabile che gli fosse similmente insegnata l’arte di ben rimare nella volgar lingua, in cui quegli fu eccellentissimo. Passò quindi in Bologna (1323), e per tre anni applicò anche quivi allo studio legale, essendovi suoi maestri Giovanni Calderino, e Bartolommeo da Ossa; ma tuttochè vi spendesse sì lungo tempo, e vi fosse costretto dal padre, egli non vi fe gran progresso, non già per mancanza di talento, ma per non sapervi accomodare il suo genio troppo inclinato alla poesia, alla eloquenza, alla storia, ed alla morale filosofia.

Nell’anno ventesimoprimo (1325.) dell’età sua, essendogli successivamente mancati i suoi genitori ritornò in Avignone, trattovi dalla necessità de’ suoi domestici affari. Nel suo (1327) ritiro di Valchiusa, dove si era comperato un’orticello con una piccola casa, s’innamorò della sua Laura, la quale era nata di famiglia nobile in Avignone, volendo altri, che ella fosse figliuola di Arrigo di Chiabau Signor di Cabrieres, e altri, che fosse della