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LE SELVE ARDENTI 103

Uno colpì la lampada, ma la luce misteriosa continuò a brillare. Ci voleva forse il cannone per ispegnerla!

I quattro assediati si gettarono prontamente indietro e imbracciarono le carabine.

Ne avevano due di ricambio: una era del bandito, e l’altra a due colpi veramente magnifica, era del lord.

— Si può rispondere? — chiese Harry, il quale cominciava a mostrarsi nervoso.

— Nessuno vi trattiene — rispose l’indian-agent.

Il signor Devandel, che aveva caricata la carabina di lord Wylmore fece un segno come per arrestarli, poi si cacciò coraggiosamente in mezzo al fumo che eruttavano le mummie dai loro ventri squarciati.

Due spari rimbombarono, seguiti da due urli. Il piombo dell’inglese aveva morso.

— Oh se avessero toccato Nube Rossa! — esclamò John, digrignando i denti. — Ma non sarà così perchè quella vecchia scimmia ha sempre avuto troppa fortuna.

Se potrò, lo attaccherò a coltellate, e vedremo se la sua pelle resisterà alla punta della mia navaja.

Disgraziatamente sarà lui che prenderà me per regalare a sua figlia la mia parrucca! —

A sua volta si cacciò in mezzo al fumo ed alle scintille e lasciò partire un colpo. —

Nessun grido rispose alla detonazione.

L’indian-agent si passò una mano sulla fronte già coperta di sudore, e serrando i denti sibilò:

— Che non sappia più uccidere i vermi rossi? La maledizione di Dio è piombata dunque su di noi inesorabile? —

Una scarica terribile attraversò la barriera di fuoco. Venti o trenta fucili avevano sparato insieme, scaraventando entro il salone un turbine di piombo.

Per la seconda volta la lampada misteriosa fu colpita, eppure la luce continuò a scintillare sempre eguale, limpida come un grande globo di luce elettrica.

— Giù mummie, giù! — comandò John. — Quante ne rimangono?

— Più di cento ancora, — rispose Harry. — Ma vi sono parecchi ragazzi.

— Bruceranno anche quelli, e finchè le vampe chiuderanno il passaggio, le pelli-rosse non oseranno farsi innanzi. Non sono salamandre, per centomila corna di bisonte! —