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238 EMILIO SALGARI

— Fulmini! — esclamò sparando un paio di rivoltellate contro le bestie. — Vi è un cadavere da seppellire qui.

— Che seppellirete voi, mister John, se avrete del tempo da perdere — rispose il bandito. — M’ingannerò forse, ma mi pare sia quello che noi abbiamo strappato ai lupi e che il conduttore di feretri portava in non so quale inferno americano.

— È un giovanotto di non più di trent’anni — disse l’indian-agent, il quale era disceso dal mustano. — Qualche polmonite fulminante deve averlo portato via.

— Vorreste seppellirlo? — chiese il bandito ironicamente. — Non private i lupi d’una cena, quantunque sia carne un po’ passata oramai.

— Non ho nessuna vanga con me e nemmeno tempo disponibile — rispose John. — Nella prateria i morti si lasciano alle bestie feroci.

Che finiscano sotto terra o negli intestini di un orso grigio o d’un giaguaro, mi pare che sia tutt’uno.

— Così andranno all’inferno più presto — disse Sandy-Hook.

— Non me ne intendo io di questi affari. Rimontiamo a cavallo e mettiamoci in caccia.

Ora mi preme anche di più di scovare quel losco conduttore di feretri: più lui che il lord.

— Ed io sono pure della tua opinione — disse il signor Devandel. — Quell’uomo dev’essere una grande canaglia.

— Peggiore cento volte di me! — disse Sandy-Hook sorridendo. — Io almeno non avrei mai accettato di fare il beccamorti.

— Preferivate uccidere i vivi! — disse l’indian-agent.

Il viso del bandito si offuscò, ma fu un lampo.

— No, mister John, — rispose poi.

Sono stato meno canaglia di quello che credete. Orsù, cerchiamo quel becchino.

— Dobbiamo seguire le tracce lasciate dalla slitta? — chiese il signor Devandel.

— Per ora sì — rispose l’indian-agent. — Può darsi che il conduttore di feretri sia insieme al lord. —

Rosicchiarono alla lesta un biscotto, poi rimontarono in arcione allentando le briglie.

I mustani, un po’ riposati, ripresero la corsa attraversando foreste e foreste, popolate solamente da allocchi e da qualche coppia di martore.

L’indian-agent, guidato dal suo istinto infallibile, seguiva sempre le tracce della slitta.

Verso le sette della sera i cinque uomini udirono un urlo acutissimo,