Pagina:Le selve ardenti.djvu/243

Da Wikisource.

LE SELVE ARDENTI 239

poi delle bestemmie pronunciate in lingua francese, con quella cadenza speciale che hanno i canadesi.

— Mille demoni! — urlò Sandy-Hook. — Si direbbe che si sgozzi qualcuno.

— Armate i rifles! — comandò l’indian-agent incitando il mustano.

Delle macchie si stendevano dinanzi a loro e impedivano di vedere.

Un altro urlo più acuto, come d’un uomo che muore, si confuse col rumore prodotto dal galoppo dei cavalli.

I cavalieri avevano già armate le carabine.

— Via! Via! — gridava John.

Superata una terza macchia, un orribile spettacolo si offerse ai loro sguardi.

Un uomo interamente nudo stava legato ad un albero, e dinanzi a lui un bandito barbuto, che fu subito riconosciuto per il losco conduttore di feretri, si divertiva ad accoltellarlo ferocemente.

La vittima era l’inglese.

Una bestemmia era sfuggita dalla labbra di Sandy-Hook.

— Ah, cane! Uccidetelo come una bestia rabbiosa! — aveva urlato poi.

Cinque colpi di carabina rimbombarono ed il becchino stramazzò dinanzi alla sua vittima, con parecchie palle nel fianco e nella schiena.

Egli era morto sì, ma aveva compiuta la sua vendetta, poichè vedendo i cavalieri giungere, aveva piantato il suo coltellaccio nella gola del disgraziato lord.

Sandy-Hook, in preda ad una collera impossibile a descriversi, diede un tale calcio all’assassino da scaraventarlo a cinque o sei metri più lontano, poi si avvicinò a lord Wylmore.

— È inutile — disse con un certo rimpianto. — È morto. —