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246 EMILIO SALGARI

— Io credo che fra poco verremo ai ferri corti e che voi guadagnerete la vostra grazia e i diecimila dollari, ed io la mia povera capigliatura. So bene che non mi servirà più, tuttavia mi preme di riaverla.

— Non si odono più.

— Hanno scoperto le tracce dei canadesi e non osano avanzarsi.

Non siamo più in cinque.

— Se cercassimo di sorprenderli? — chiese il capo dei canadesi. — Con una carica furiosa si potrebbe spazzarli via.

— Chi sa? — fece il bandito. — Sono ben salde quelle Selve Ardenti.

Eppure non possiamo rimanere qui a guardare gli alberi per trecento e sessantacinque o sessantasei giorni.

— Parrebbe anche a me — rispose l’indian-agent.

— Mandiamo innanzi qualche esploratore? — chiese il capo dei canadesi. — Lasciate pensare a me. Ho dei cavalieri abilissimi, pronti nell’attacco ed anche nella ritirata. Aspettate. —

Tornò verso i suoi uomini coi quali parlamentò per qualche minuto, poi quattro cavalieri uscirono dalla macchia colle carabine in pugno.

— Siate prudenti! ― disse loro il capo. ― Cercheranno di tendervi qualche imboscata. —

In quel momento giunse Giorgio a cavallo del suo mustano.

— Signore, ― disse ― sono nato sulle frontiere del Far-West e sono più di vent’anni che combatto contro gl’indiani. Lasciate a me la cura di guidare i vostri uomini. Conosco le insidie di quei vermi rossi. —

Il capo interrogò collo sguardo l’indian-agent.

— Potete fidarvi di lui — rispose John. — È uno dei più intrepidi scorridori della bassa prateria.

— Allora partite — disse il capo — e se un grave pericolo vi minaccia, ripiegate sull’accampamento senza impegnare battaglia. —

I cinque cavalieri allentarono le briglie, allargarono i piedi, e partirono a piccolo trotto, scomparendo ben presto in mezzo ai tronchi delle folte macchie.

— E noi che cosa facciamo? — chiese Sandy-Hook.

— Seppelliamo l’inglese prima di tutto — disse il signor Devandel. — Non voglio che i lupi strazino le sue carni.

In quanto all’assassino, lasciatelo dove si trova. Un simile furfante non merita misericordia. —

I canadesi per fortuna portavano con loro, appese alla sella delle piccole pale da neve, per poter nutrire i loro cavalli che non potevano più pascolare.

Era facile quindi scavare una tomba.