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130 leonardo da vinci [§ 385

all’una e all’altra potenza si aggiunge il peso del motore contro alla cosa sospinta o tirata, e non vi è altradifferenza senonchè l’uno spinge e l’altro tira: quello che spinge stando in piedi ha il mobile sospinto dinanzi a sè, e quello che tira lo ha di dietro a sè. Lo spingere e il tirare può esser fatto per diverse linee intorno al centro della potenza del motore, il qual centro in quanto alle braccia sarà nel luogo dove il nervo dell’omero della spalla, e quel della poppa, e quello della patella dell’opposita alla poppa si giungono coll’osso della spalla superiore.


386. Dell’uomo che vuol trarre una cosa fuor di sè con grand’impeto.

L’uomo il quale vorrà trarre un dardo, o pietra, od altra cosa con impetuoso moto, può essere figurato in due modi principali, cioè o potrà esser figurato quando si prepara alla creazione del moto, o veramente quando il moto d’esso è finito. Ma se tu lo figurerai per la creazione del moto, allora il lato di dentro del piede sarà con la medesima linea del petto, ma avrà la spalla contraria sopra il piede, cioè se il piede destro sarà sotto il peso dell’uomo, la spalla sinistra sarà sopra la punta d’esso piede destro.


387. Perchè quello che vuol ficcare tirando il ferro in terra, alza la gamba opposita incurvata.

Colui che col trarre vuol ficcare o trarre il calmone1 in terra, alza la gamba opposita al braccio che trae, e quella piega nel ginocchio; e questo fa per bilicarsi sopra il piede che posa in terra, senza il qual piegamento o storcimento di gamba far non si potrebbe, nè potrebbe trarre, se tal gamba non si distendesse.


388. Ponderazione de’ corpi che non si muovono.

Le ponderazioni ovvero bilichi degli uomini si dividono in due parti, cioè semplice e composto. Bilicazione semplice è quella che è fatta dall’uomo sopra i suoi piedi immobili, sui quali esso uomo, aprendo le braccia con diverse distanze dal suo mezzo, o chinandosi stando sopra uno o i due piedi, sempre il centro della sua gravità sta per linea perpendicolare sopra il centro d’esso piede che posa; e se posa sopra i due piedi egualmente, allora il peso dell’uomo avrà il suo centro perpendicolare nel mezzo della linea che misura lo spazio interposto infra i centri d’essi piedi.

  1. Così il codice. Forse «calamo».