Pagina:Leonardo prosatore.djvu/213

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Li abiti delle figure sieno accomodati all’età e al decoro, cioè che ’l vecchio sia togato, il giovane ornato d’abito che manco occupi il collo da li omeri delle spalle in su, eccetto quegli che fan professione in religione, e fugire il più che si po gli abiti della sua età, eccetto che quando si scontrassino essere delli sopradetti, e non si debbono usare se non nelle figure ch’anno a somigliare a quelli che son sepolti per le chiese, acciò che si riservi riso nelli nostri successori delle pazze invenzioni degli uomini, ovvero che gli lascino admirazione della loro degnità e bellezza.

E io alli miei giorni m’aricordo aver visto, nella mia puerizia, li omini e piccoli e grandi avere tutti li stremi de’ vestimenti frappati in tutte le parti sì da capo come da piè e da lato; e ancora parve tanto bella invenzione, a quell’età, che frappavano ancora le dette frappe, e portavano li cappucci in simile modo e le scarpe, e le creste frappate, che uscivano delle principali cuciture delli vestimenti, di vari colori.

Di poi vidi le scarpe, berrette, scarselle, armi, che si portano per offendere, i collari de’ vestimenti, li stremi de’ giupponi da piedi1, le code de’ vestimenti, e in effetto infino alle bocche di chi volea parer belli, erano appontate di lunghe e acute punte2.

Nell’altra età cominciorno a crescere le maniche

  1. Li stremi da piedi de’ giupponi.
  2. Dalle punte d’ piedi fino alla bocca, gli eleganti eran tutti un frastaglio a punta!