Pagina:Leonardo prosatore.djvu/364

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tanto o più facilmente si potrebbe trovarne di morali, senza mai la certezza d’avere la chiave dell’allegoria.

Io m’accontenterò, per chi volesse divertircisi, di notare che la Prudenza, in un passo di Leonardo, è rappresentata coronata, con tre occhi e vestita di rosso1, che la Perseveranza è simboleggiata in uno schizzo da un’elsa di spada serrata in pugno2; che binati (con due teste, veramente, e quattro braccia su un solo corpo maschile), sono figurati la Voluttà e il Dolore, e che il Dolore reca nella sinistra un fascio di rami secchi, mentre il Piacere lascia cadere delle monete3.

Con questi particolari, non si potrebbe costruire un’interpretazione coi fiocchi? La scena potrebbe così simboleggiare la lotta tra la virtù e i vizi.

Un altro disegno conservato al British Museum, riprodotto dal Berenson4, e descritto con sufficiente esattezza dal Müller Walde5 che lo disse una raffigurazione del mondo che lacera se stesso, fu interpretato dal Solmi come un’allegoria politica: «la calunnia contro il Moro s’avanza, sotto forma di schiera d’animali notturni sospinti da un drago (casa d’Aragona), e da un liocorno (Gian Giacomo Trivulzio), verso una stretta gola formata da due catene rocciose, per penetrare nello Stato lombardo, ma la Verità, riflettendo la luce raggiante del sole, mette in fuga le notturne strige».

Una descrizione del disegno basterà a provare che il Solmi o ha visto male o ha travisato. È sfondo alla scena un muro rovinato qua e là, tra cui crescono ciuffi d’erba e cespugli, come spesso piaceva ai pittori del Quattrocento.

In alto, a sinistra, un sole... meduseo. Presso la spaccatura maggiore del muro sta seduta (volgendogli le spalle), una

  1. Cfr. Richter, p. 351-52.
  2. Id. ib., p. 358.
  3. Colvin, op. cit., I, 19.
  4. Op. cit., pl. CXX.
  5. Lebbnsskinze, ecc., p. 60. Stampato in quest’opera alla tav. 23 e nel Muntz a p. 317.