Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/48

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42 bruto minore


Al mattutino canto
Quel desterà le valli, e per le balze
Quella l’inferma plebe
100Agiterà delle minori belve.
Oh casi! o gener frale! abbietta parte
Siam delle cose; e non le tinte glebe,
Non gli ululati spechi
Turbò nostra sciagura,
105Nè scolorò le stelle umana cura.

     Non io d’Olimpo o di Cocito i sordi
Regi, o la terra indegna,
E non la notte moribondo appello;
Non te, dell’atra morte ultimo raggio,
110Conscia futura età. Sdegnoso avello
Placàr singulti, ornàr parole e doni
Di vil caterva? In peggio
Precipitano i tempi; e mal s’affida
A putridi nepoti
115L’onor d’egregie menti e la suprema
De’ miseri vendetta. A me dintorno
Le penne il bruno augello avido roti;
Prema la fera, e il nembo
Tratti l’ignota spoglia;
120E l’aura il nome e la memoria accoglia.