Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/142

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ANNO 1817 - LETTERE 80-63 109 È molto tempo ch’io l’ho per uno del picco] gregge, ma non m’era mai riuscito, avendone chiesto a molti, d’aver notizia della sua persona. Con quest’altra spero che sarà 1 la sua cartuccia d’associazione alla ristampa del Beicari, per la quale ho creato otto cercatori in diverse città, e tuttavia mi vergogno a pensare che avendole promesso pochissimo le darò molto meno. Ma che vuol che le dica mai se qualche cercatore s’è scordato di cercare, non ch’altro, nella sua borsa? Non vorrei però ch’Ella si ritenesse dal comandarmi, perché spero che un’ni fra volta forse con non maggior premura avrò maggior fortuna. Le sottoscrizioni essendo in più carte, ne le manderò solamente copia, riserbandomi di mandare gli originali a Lei o al Cesari, quando Ella m’abbia detto che sieno necessari, e come potrei fare per non iscomodare il Cesari mandandoli per la posta. Caro Signor Giordani, séguiti a voler bene al suo amantissimo Giacomo Leopardi. 62. Di Giuseppe Acerbi.2 Milano 25 Giugno 1817. Stimat.mo Signore. Ho ricevuto l’opuscolo manoscritto 3 oh’Ella mi ha fatto l’onore di spedirmi colla pregiat.ma sua in data 19 Maggio p.° p.°, e non ho risposto prima perché trattandosi di cosa non inedita e non nuova, sono rimasto in dubbio di accettarlo. 11 pregio però della sua traduzione e la gentilezza colla quale Ella ha voluto offrirmelo mi vi hanno determinato. Ella non si farà meraviglia di questa mia sospensione. Ella converrà meco che gli ellenisti non sono il maggior numero de’ nostri lettori, e il primo obbligo nostro è quello di soddisfare al gusto ed al bisogno dei più. L’Inno a Nettuno oltre il merito della traduzione avea quello ancora di essere cosa inedita. Accetti dunque i miei più sinceri ringraziamenti e aggradisca le espressioni della sincera mia stima colla quale mi pregio di essere Suo devot.mo Servitore. 63. Di Pietro Giordani. Piacenza 3 Luglio [18171. Mio carissimo signor Contino. Son qui per affari domestici: e qui da Milano ricevo la sua gentilissima dei 20 Luglio.4 Ritenga presso di sé le soscrizioni originali degli associati al Colombino; e mi mandi in una sola nota i nomi di tutti, che io li spedirò al Cesari. Mi avvisi quando avrà ricevuto il mio Panegirico, il quale consegnai allo Stella. Io voglio fare tutto quello che piace al mio Contino, che singola1 Nella copia c’ora prima «le darò», poi corretto da G. in «sarà». 2 Dall’autografo, nelìa Nazionale di Napoli. 3 Delle Iscrizioni greche Triopee. Cfr. lett. 52, p. 94, nota 4. 4 Voleva dire «20 giugno»: allude infatti alla lett. 61.