Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/171

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138 EPISTOLARIO che,1 la prego quanto so e posso, che affinché non sia affatto inutile la stampa, voglia fare in modo che si spargano, senza tener conto di quella bagattella che potrebbe portare il valore, e però anche donarne o fare comunque sia purché si divulghino. In particolare la pregherei che volesse offrirne una da mia parte a quel suo Mezio,2 che io non conosco se non dagli articoli pubblicati nello Spettatore e però non ne so né pure il vero nome, ma da quegli articoli lo conosco per un valentuomo di giudizio ben acuto e sano. Mio padre e la mia famiglia la riveriscono e salutano cordialmente. Lo stesso e più distintamente fo io, pregandola che mi tenga sempre in conto di suo devotissimo obbligatissimo. P. S. - Il Sig. Acerbi ha già una mia lettera in data dei 20 ottobre p. p.,3 in cui gli dico che le consegni la Dissertazione sopraddetta. 88. A Pietro Giordani. - Piacenza.4 Recanati 21 Xovembro 1817. 0 carissimo e dolcissimo Giordani mio, vi riabbraccio con tutto il cuore e l’anima. Che è questa nuova maniera di cominciare? 0 Dio! voi non sapete in che pena sono stato questi giorni pei- voi. La cagione potete immaginarvela. Dal giorno in cui vi scrissi l’ultima mia, finoattantoché non ho ricevuto le vostre dell’1 e del (J (ché le ho ricevute unitamente), sono stato, non vedendo vostra let1 Dello 275 copie tirate, che a 30 lire italiane al foglio costarono L. 90. ne furon vendute solo 50, ricavandosene L. 28.13. Poiché altro 50 ne furono spedite all’autore, oltre 20 in carta velina, 5 andarono alla Censura, 1 alla Riblioteca Italiana, 1 allo Spettatore, ne rimasero presso lo Stella 143. più 5 in carta velina. Giuconio poi, di quello da lui ricevute, parecchie ne mandò a Roma allo zio Antici affinché le distribuisse, e altre no distribuì o fece distribuire nelle Marche. 2 A questo nome c1 è una chiamata per la seguente annotazione in fondo alla lettera: «Quando la Società risponde a questa lettera, la prego ad avvisarmi, elio farò io un P. S. a questo paragrafo. G. Resnati». Questo Resnati ora entrato a far parto della nuova Società A. F. Stella e Compagni, elio non durò pili di un anno e mezzo, cioè fino al principio del’19, In cui si sciolse per far luogo o un’altra Società fra lo Stella e il Fasi. Non sappiamo a che precisamente intendesse rispondere il Resnati, e se si proponesse dar anche notizio su Mezio. autore di parocchi articoli sullo Spettatore del 1810 e ’17. col titolo Lettera di Mezio a Filoniuso: l’aver dotto il Resnati di voler fare un poscritto «a questo paragrafo o, farebbe supporre ch’egli (ed era ufficio da lui) volesse rispondere precipuamente sulla divulgazione del 2“ deU’A’neit/e. che ò la materia principale del paragrafo e che tanto stava a cuore del Leopardi, e non so lo soddisfare alla curiosità di G. circa il Mezio, alla quale poteva soddisfare benissimo anche lo Stella. 3 È al n. 82. ■i Dalla copia di Paolina, con correzioni di G.. in casa Leopardi.