Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/232

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ANNO 1818 - LETTERE 137-139 197 desideriamo che seguitiate a star bene. Addio, addio. Mia sorella mi si raccomanda ch’io vi saluti in nome suo. Già lo feci in quella che s’è smarrita. Ora, saputo il caso, ha voluto ch’io ci rimedi in quest’altra. A Francesco Cancellieri. - Roma. Rconnati 30 Novembre 1818. Stimatissimo Signore e Padrone. Quantunque sia molto tempo ch’io non le scrivo, tuttavia come non mi sono dimenticato delle tante gentilezze che l’è piaciuto di praticare verso di me, cosi non sono mai sazio d’incomodarla. Con questa sarà un mio piccolo Ms.“,1 il quale desiderando die si stampi costi, ricorro alla usata benignità di Lei perché si voglia compiacere di darlo ad imprimere a mie speso. La carta vorrei che fosse mezzana, eccetto duo o tre copio che bramerei stamjxite in carta velina o di simile qualità. II sesto per risparmio di spesa vorrebbe essere di 16 o altro tale, di maniera che la stampa non passasse o passasse di poco un foglio, giacché, com’EUa vedrà, il numero delle pagine non può essere maggiore né minore di quello ch’ò nel Ms.1", onde qualunque ampiezza di sesto accrescerebbe la spesa. E quanto ai caratteri, s’Ella non giudica altrimenti, desidererei che fossero del De Romanis. Ma in modo particolarissimo ardisco pregarla che voglia commettere la correzione della stampa a persona diligente e che non trascuri né anche la punteggiatura del Ms.’0, poiché Ella conosce ottimamente che in un libricciuolo cosi breve i piccoli sbagli sarebbero vergognosi, e ridonderebbero in poco onor dell’autore. Quello però di cui la prego soprattutto, è ch’Ella non si dia per tutto questo maggior fastidio che quanto per un affare dell’ultimo de’ suoi servitori, e che voglia scusare la mia perpetua importunità. Parimente Ella mi farebbe sommo favore se si compiacesse di darmi notizie della sua salute, che sebbene ò preziosa a moltissimi, dee premere a me in particolare. Io credo, anzi so di non esser buono a servirla compitamente in nulla: nondimeno s’Ella non ¡sdegnasse di servirsi dell’opera mia, avrei ben caro di mostrarle cosi imperfettamente come posso, con quanto viva riconoscenza, con quanta affettuosa stima, io sia, come sarò costantemente, suo D.mo Obbl.mo Servitore. Di Francesco Cancellieri.2 Roma 9 Dicembre 1818. Veneratissimo Sig.r Marchese (sic). Per non perder tempo, e per tentare di servirla prima delle imminenti Feste, che auguro felicissime 1 Quello delle due Canzoni. Cfr. lettera precedente, p. 190, nota 2. 2 Dall’autografo, nella Nazionale di Napoli. - Risponde alla precedente.