Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/253

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218 KI’ISTOLARIO bito, perché non dobbiate avere altra sollecitudine di mandarmeli; e perché siate ringraziato del grandissimo piacere che ho provato leggendo. Oh nobilissima e altissima e fortissima anima! Cosi, e non altrimenti vorrei la lirica. Macie animo, mio carissimo Giacomino. Non dubitate; con tale ingegno non potrete rimanere oscuro, né sempre sfortunato. Ho scritto a Perfcicari e a Borghesi per voi. Abbracciatemi affettuosissimamento Carlino; salutatemi caramente Paolina: vogliatemi sempre bene. Addio addio. Scrivetemi (vi supplico) molto distesamente sulla prosa italiana: lo desidero molto. Avete mai letta VApologia di Lorenzino de’ Medici? Per me quella brevissima scrittura è la sola cosa eloquente che abbia la nostra lingua. Procuratcvela da Lucca: dove (a mia petizione) fu stampata in fondo alla Vita del Oiacomini scritta da Iacopo Nardi..1éih" Dello stesso. Piacenza 5 Febbraio [1819]. Giacomino mio. Vi scrissi l’altro di, avvisandovi l’arrivo finalmente delle canzoni, e com’elle m’erano riuscite stupende. Ma oggi voglio partecipare con voi una consolazione che ho sentita grandissima: perché avendo mostrata quella poesia a diversi, ed intelligenti, e non facili a lodare; ella è stata esaltata con tante e tante lodi, e voi ammirato con tanta venerazione, che a Dante non si potrebbe di più. Pareano veramente fuori di se stessi; e infiammati dentro da quel fuoco potentissimo che vi fece abile a scriverle. Però io vorrei pregarvi che non gittaste le stampo; ma aveste pazienza di correggerle attentamente a mano: 1 e le mandaste attorno, e specialmente a quelle persone che in altra mia v’indicai: perché né voi dovete più rimanere cosi mozzo sconosciuto; e a fare un gran romore per tutta Italia, bastano queste due miracolose canzoni. Anche mi piacerebbe che poi vi applicaste a ordinare un raccolto di tante vostre operette bellissime; che pur bisognerebbe darle fuora.a Mio caro, voi da cotesta solitudine che vi ha formato si grande uscirete e col nome e colla persona grande e maestoso, come un Sole. Non dubitate. Nella seconda Canzone strofa 6 non posso cogliere il senso dei versi 12 e 13. Sono male stampati? mandatemi la vera lezione; o fatemeli capire, se già sono bene stampati.3 Oh mio Giacomino, che grande e stupendo uomo siete voi già? quale onore, e forse ancora quanto bene siete destinato a fare alla nostra povera Madre Italia! Coraggio, coraggio. Abbracciatevi per me carissimamente col nostro Carlino: ricordatemi alla gentile Paolina; ma prima al Papà e alla Mamma, lo vi abbraccio con vera devozione, come un sacrosanto ingegno, e un amabilissimo. Addio addio. 1 Giacomo non tardò ad emendarle; e non si limitò a togliere i pochi errori di stampa, ma cominciò su di un esemplare quella minuta, giudiziosa e paziente correzione di forma e quei miglioramenti che si vedono nell’esemplare stesso, ora tra le carte napolitano, del quale io pubblicai in facsimile due pagine di saggio nella mia edizione critica dei Canti già citati. 2 Torna sul disegno già precedentemente ventilato, che avrebbe dovuto concretarsi nella sua visita a Recanati; ma che non aveva potuto ancora realizzarsi. 3 Giacomo Io chiari nella sua dei 19 febbraio.