Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/49

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20 EPISTOLARIO anche di voi. La vostra fatua non morrà, ove non muoia quella del secondo fra gli Oratori Ilo mani. È pur bella cosa aver reso il suo nome inseparabile da quello rii uno dei più grandi uomini, che i secoli abbiano ammirati. Rallegrateveno; avete bastantemente provveduto alla vostra gloria, lo, nell’età in cui mi trovo, non posso averlo fatto, e con un ingegno»1 piccolo non posso sperare di farlo. gli antichi tostimonii, od uvou compilato doila sua vita un commentario quanto meglio seppe o potè completo. Terminato appena questo lavoro, eccoti l’annunzio bibliografico che il bravo Mai ha rinvonuto nella Ambrosiana le opere del Frontone o le Htampa, col commentario della vita, con note etc. Lo commisi subito a Milano, da dove mi giunsero pochissimi giorni addietro.... Ambedue i figli hanno volutu immediatamente applicarsi a tradurle nel nostro idioma italiano, o contano di uvorle fra poco all’ordine con nuovo commentario più breve, ma arricchito di quanto all’ottimo Mai non si 6 data occasione di rinvenire. Sperano che non riuscirà impossibile il ritrovare ohi ne assuma la stampa a proprio conto, trattandosi di cosa di cui dove essere facile lo smercio. 10 credo che Stella di Milauo, con cui sono in corrispondenza, non ricuserà di incaricarsene; ma se si trovasse costi, non mi dispiacerebbe cho da Roma si rispondesse alla Lombardia, la quale anche in materie letterarie va soverchiando l’Italia meridionale •. Il nuovo lavoro su Frontone, che Giacomo dovè continuare da solo, essendosi Carlo stancato ben presto della collaborazione, cominciato nel febbraio ’16, subito dopo quello su G. Africano, era in un paio di mesi già compiuto, sebbene non fosse del tutto pronto por le stampe che ai primi di maggio. Fattolo copiare, U. vi promise la breve lettera Dedicatoria qui riprodotta, e lo spedi allo Stella por la pubblicazione, insieme col Saggio sugli errori vopolari, mentre nello stesso tempo mandava all’Acerbi por la Biblioteca italiana due articoli, uno su Bernardo Bellini e uno sulla tttutìl. 11 mese di maggio di quost’anno 1816 sarebbe adunque l’epoca in cui G. mandò per la prima volta a Milano i suoi lavori; e il Mai e il Mustoxidi sono i duo primi personaggi ai quali egli li dedicasse: il Frontone al Mai, o il Saggio al Mustoxidi. Lo Stella, com’ebbe ricevuto il Ins., prima di deliberarne la stampa, lo passò al Mai che volentieri lo lesse; e rispose a O. il 21 luglio con la garbatissima lettora clic soguu e buon numero di osservazioni, lo quali affidò allo Stella affinché le consegnasse di persona a G. nella visita che l’editore milanese si disponeva n fargli in Reoanati. Non è improbabile cho o il Mai o il Giordani facessero cenno di questo lavoro a qualcuno doi collaboratori della Biblioteca italiana-, il che varrebbe a spiegarci come noi quaderno di settembre’18 di quel giornale, in una recensione eu’ Appendice ni Forcellini firmata G. L. [Giovanni Labus?], a proposito di Frontone, fosse ricordata anche «la traduzione inedita [di osso] già compiuta dal conto Leopardi n. — Il lavoro su Frontone è anche il primo serio tentativo di stile fatto da G. quando era già incominciata la sua famosa conversione letteraria, della quale erano leggermente apparse le tracco noi Saggio siigli errori degli antichi o nel l’Orazione agl’italiani dell’anno addietro. Inoltre, dallo osservazioni puramente filologicogrammaticali egli qui risale a giudizi letterarii; o seblwno nel ritenore Frontone un secondo Cicerone nell’eloquenza, un secondo Sallustio nella storiografia e un degnissimo modello a tutti nell’epistolografia cada in non lievi esagerazioni (le quali però attenuò di molto due anni appresso nella Lettera al Giordani sopra lo stesso Frontone), il prosente lavoro segna un momento importante nella vita letteraria del Nostro. Per più ampie notizie puoi vedere il oit. mio Studio sul Leopardi filologo, pp. M5-163.