Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/52

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ANNO 1816 - LETTERE 9-10 23 p. xxii. v. 2. - L’Editore nel Commentario previo p. cvm, nella nota, ha dotto che Oellio potè chiamar Frontone uomo consolare, e dichiarato di non attiraro a Frontone quel passo di Eliano senza dubitarne, p. xxiv. - Piace all’Editore l’opinione del eh. Traduttore intorno al piccolo Frontone di cui forse si parla nella xn ad Antonino Pio. Tuttavia riflette, che quando P Oratore Frontone pordette il piccol Nipote, egli era vecchissimo (ed. lat. p. 207. v. 0 e 209. 4. 11). Dunque né questi nS il di lui Fratello, che altresì, quando quegli mori, pare che fosse piccino, sembra che fossero fanciulli sotto Antonino Pio. Onde ancho l’Olivieri Marm. p. 160, pensò che M. Aurelio imperatore avesse conciliate le nozze tra la Figlia di Frontone e Vittorino. Dedica del Ch. Traduttore. L’Editore non ha titolo di Scrittore di lingue Orientali, ma è sempliceménte Dottore del Collegio Ambrosiano. 10. Ad Angelo Mai. - Milano} Recanati 31 Agosto 1816. Pregiatissimo Signore. Non prima del 27 spirante ho ricevuto dalle mam del sig. Stella la sua cortesissima lettera, colla quale, se quanto si fa per lo sapere potesse chiamarsi fatica, e se ciò che ho fatto io per la gloria di Frontone potesse servire ad altro che ari oscurarla, ella me ne avrebbe ricompensato abbondantemente. Ma pur troppo e nella traduzione e nelle illustrazioni e nei preliminari avrà ella ravvisato il lavoro precipitoso e compito due mesi prima di venirle nelle mani. Tutto abbisognerà di emendamento; ma quanto alla Dedica, non rimproverandomi la mia coscenza se non di aver detto troppo poco, la supplico a permettere che la si rimanga qual è; e l’assicuro che non ho ancora appreso ad adulare; e già vi vorrebbe molto, perché le lodi date alla sua insigne e veramente esemplare (pdonoviq., ed alla sua, per nostra mala ventura, straordinaria dottrina, fossero adulazioni. Ben graditissime ed utili sopra modo sonomi riuscite le osservazioni che ella non ha sdegnato di fare sopra il mio lavoro; e se io ne abbia cavato profitto ella ne giudicherà, esaminato il foglio che le acchiudo. Assai mi duole che le siano troppo poche, e più mi dorrebbe se oltre il desiderio grandissimo che ho io di riceverne delle altre dalle quali possa ugualmente trai- vantaggio, vedessi defraudata la speranza datamene dal sig. Stella, il quale mi ha detto che ella andava disaminando più minutamente il min scritto. Giudice as1 Dalla copia di Paolina, con correzioni autografe di G., conservata in casa Leopardi.