Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/70

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ANNO 1816 • LETTERE 16-18 39 17^-- Dell’abate Francesco Cancellieri. 1 Roma 14 De cembro 1816. Amabilissimo, e Pregiatissimo S.r Conte. Mi sono astenuto dall’inviare a! S.r De Romanis la di Lei lettera,* perché essendo un uomo focoso, si sarebbe potuto inquietare, vedendo ch’Ella abbia supposto che possa farsi la stampa in carta reai fina, con caratteri greci, di due fogli e mezzo, a 300 copie per ciaschedun foglio, avendo calcolato tutte le altre spose, a tre scudi il foglio, e la carta a 2 bai. il foglio. De Romanis fra tutto avea domandato scudi 07.20 per foglio, col divario di un foglio di meno di stampa, che forse proverrebbe dalla minutezza de’ suoi enrattori Greci, maggiore di quolli di cui le ha mandata la mostra il Contadini. Ma se prevalendosi di questo avrebbe dovuto spendere più di trenta scudi, con l’altro avrebbe importato una vontina di scudi, purché realmente la stampa non avesso oltrepassato i due fogli e mezzo, secondo il suo scandaglio. Giacché dunque ella non è disposta a fare né l’una né l’altra spesa, di cui certamente non potrebbe rivalersi perché qui appena si leggono le Calzette, io la consiglio a depome il pensiero, e ad inviare piuttosto il suo nitidissimo Manoscritto, che ad ogni suo avviso potrò rimandare al S.r Cav.” suo Zio. allo Spettatore 3 di Milano, che con tanta sua lode ha stampata la sua elegantissima traduzione dell’Idillio di Mosco. È inutile di rivolgersi ai nostri Stampatori, se uno non è disposto a sacrificare in circa otto scudi per foglio di qualunque stampa, come ho fatto io, cho mi sono rovinato nell’interesse, nella salute, e nella riputazione, per questo vizio, preso appunto fin dall’età consimile alla sua, e da cui, ad onta di tanti pregiudizi, neppur adesso posso emendarmi. Clii può mandare ¡-suoi mss. chiari e corretti, come sono quelli eli’ Ella mi ha spediti, può diriggersi ove si pregiano i buoni studi e le dotto produzioni, con la sicurezza di vederli ben eseguiti, e con assai minor dispendio cho non farebbe in questa Città. Stando in Ietto, non posso consultar verun libro, né suggerire niente che valga. Elio dunque mi scuserà delle inutili notizie, che le avea indicate, e che ernn già note alla sua vastissima erudizione.’» Auguro non meno a Lei, che a’ suoi degnissimi Signori Padre, Zio, e Fratello le maggiori prosperità nelle prossime Feste: e pieno di altissima stima mi protesto suo D.mo Obbl.mo Servitore. 18. Di Antonio Fortunato Stella.6 Milano 18 Decembro 1816. S.r Conte. Mi pregio di riscontrare il riverito di Lei foglio del 0 and.1® 6 — L’opinione eli’ Ella porta sulle di lei produzioni discorda con quella 1 Dall’autografo, nella Nazionalo di Napoli. 2 Manca: in ossa G. doveva fare, a modo suo, un conto troppo economico della spesa, al punto da effonderò l’irritabile De Romanis. 3 Giacomo lo inviò invece all’Acerbi per la Biblioteca italiana con lettera 10 maggio’17: ma non vi fu pubblicato. ■1 Cfr. lett. 15. Si ricava da quoste parole elio G. nella sua lettera aveva dovuto garbatamente faro intendere al Cancellieri l’inutilità delle notizie fornitegli. 5 Pubblicata primamente nel volume cit. Lettere incitile eoe. Lapi, 1888. «N. 16