Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/28

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L’inimico s’asconde? è lungi ancora

Da queste mura il turbine di guerra,
O minaccioso inver Delly s’innoltra
Il furibondo stuol?
Nizam.  185Giace pur anche
In ozio molle il campo ostil, né mosse
Contro il Regal ricetto il passo ardito;
Nemiche insidie, impreveduti assalti
Ei non paventa, e a questo regno ei spera
190Impor fra poco vittorioso il giogo.
Vano pensier! di cheta notte oscura
Al tacito silenzio, all’ombra amica
N’andrem, se il brami al campo, ivi tra il cupo
Sopor tranquillo, e tra l’opaco orrore
195Ogni difesa inutil fia né alcuno
Pur rimarrà del campo ostil, che giunga
Nunzio fatale al patrio suol.
Muhamed.  Mio fido
La provida tua mente il tuo valore
Abbastanza m’è noto, in te ravviso