Pagina:Leopardi - Operette morali, Chiarini, 1870.djvu/157

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prestarti al conseguimento di questo fine tutti i sussidi che erano in mio potere.

Anima. Dimmi: degli animali bruti, che tu menzionavi, e per avventura alcuno fornito di minore vitalità e sentimento che gli uomini?

Natura. Cominciando da quelli che tengono della pianta, tutti sono in cotesto, gli uni più, gli altri meno, inferiori all’uomo; il quale ha maggior copia di vita, e maggior sentimento, che niun altro animale; per essere di tutti i viventi il più perfetto.

Anima. Dunque alluogami, se tu m’ami, nel più imperfetto: o se questo non puoi, spogliata delle funeste doti che mi nobilitano, fammi conforme al più stupido e insensato spirito umano che tu producessi in alcun tempo.

Natura. Di cotesta ultima cosa io ti posso compiacere; e sono per farlo; poiché tu rifiuti l’immortalità, verso la quale io t’aveva indirizzata.

Anima. E in cambio dell’immortalità, pregoti di accelerarmi la morte il più che si possa.

Natura. Di cotesto conferirò col destino.