Pagina:Leopardi - Operette morali, Chiarini, 1870.djvu/188

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che per ciascun giorno infelice della loro vita, gittavano in un turcasso una pietruzza nera, e per ogni dì felice, una bianca;(nota 523 3) penso quanto poco numero delle bianche è verisimile che fosse trovato in quelle faretre alla morte di ciascheduno, e quanto gran moltitudine delle nere. E desidero vedermi davanti tutte le pietruzze dei giorni che mi rimangono; e, sceverandole, aver facoltà di gittar via tutte le nere, e detrarle dalla mia vita; riserbandomi solo le bianche: quantunque io sappia bene che non farebbero gran cumulo, e sarebbero di un bianco torbido.

Fisico. Molti, per lo contrario, quando anche tutti i sassolini fossero neri, e più neri del paragone; vorrebbero potervene aggiungere, benchè dello stesso colore: perchè tengono per fermo che niun sassolino sia così nero come l’ultimo. E questi tali, del cui numero sono anch’io, potranno aggiungere in effetto molti sassolini alla loro vita, usando l’arte che si mostra in questo mio libro.

Metafisico. Ciascuno pensi ed operi a suo talento: e anche la morte non mancherà di fare a suo modo. Ma se tu vuoi, prolungando la vita, giovare agli uomini veramente; trova un’arte per la quale sieno moltiplicate di numero e di gagliardia le sensazioni e le azioni loro. Nel qual modo, accrescerai propriamente la vita umana, ed empiendo quegli smisurati intervalli di tempo nei quali il nostro essere è piuttosto durare che vivere, ti potrai dar vanto di prolungarla. E ciò