Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/109

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uomini della loro presunzione, per la quale, tra 1* altre cose che facevano a questo e a quello, «'inabissavano le mille braccia sotterra e ci rapivano per forza la roba nostra, dicendo che ella si apparteneva al genere umano, e che la natura gliel' aveva nascosta e sepolta laggiù per modo di 5 burla, volendo provare se la troverebbero e la potrebbero cavar fuori. FOL. Che maraviglia ? quando non solamente si per suadevano che le cose del mondo non avessero altro uffizio che di stare al servigio loro, ma facevano conto che tutte IO insieme, allato al genere umano, fossero una bagattella. E però le loro proprie vicende le chiamavano rivoluzioni del mondo, e le storie delle loro genti, storie del mondo: benché si potevano numerare, anche dentro ai termini della terra, forse tante altre specie, non dico di creature, ma 15 solamente di animali, quanti capi d'uomini vivi : i quali animali, che erano fatti espressamente per coloro uso, non si accorgevano però mai che il mondo si rivoltasse. GNO. Anche le zanzare e le pulci erano fatte per benefìzio degli uomini ? 20 FOL. Sì erano ; cioè per esercitarli nella pazienza, come essi dicevano. GNO. In verità che mancava loro occasione di esercitar la pazienza, se non erano le pulci. FOL. Ma i porci, secondo Crisippo *, erano pezzi di 25 carne apparecchiati dalla natura a posta per le cucine e le 6 AMF se ei la troverebbono e la potrebbono — 16 A di uomini — 17 A per uso di coloro — 21 erano, I I I fra — 2 solevano fare — s’inabissavano mille — 4 ella apparteneva — 5 natura 1* aveva — e profondata — per sollazzo •— 6 troverebbono. — 10 ai comandi — facendo — 14 numerare dentro — 15 tanti altri generi di animali, quanti — 16 nessuno de’(quali) — 17 per uso di coloro [per costoro uso] — 18 s’ accorgeva — fosse rivoltato — 23 d’ — 26 dagli Dei —