Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/141

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1 - 77 — PRO. No per certo. Ma considera, caro Momo, che quelli che (ino a ora abbiamo veduto, sono barbari: e dai barbari non si dee far giudizio della natura degli uomini; ma bene dagl inciviliti: ai quali andiamo al presente; e ho ferma opinione che tra loro vedremo e udremo cose e parole 5 che ti parranno degne, non solamente di lode, ma di stupore. MOMO. Io per me non veggo, se gli uomini sono il più perfetto genere dell* universo, come faccia di bisogno che sieno inciviliti perché non si abbrucino da se stessi, e non mangino i figliuoli propri: quando che gli altri IO animali sono tutti barbari, e ciò non ostante, nessuno si abbrucia a bello studio, fuorché la fenice, che non si trova ; rarissimi si mangiano alcun loro simile ; e molto più rari si cibano dei loro figliuoli, per qualche accidente insolito, e non per averli generati a quest’uso. Avverti eziandio, che delle 15 cinque parti del mondo una sola, né tutta intera, e questa non paragonabile per grandezza a veruna delle altre quattro, è dotata della civiltà che tu lodi; aggiunte alcune piccole porzioncelle di un’altra parte del mondo. E già tu medesimo non vorrai dire che questa civiltà sia compiuta, in modo 20 che oggidì gli uomini di Parigi o di Filadelfia abbiano generalmente tutta la perfezione che può convenire alia loro specie. Ora, per condursi al presente stato di civiltà non ancora perfetta, quanto tempo hanno dovuto penare questi tali popoli ? Tanti anni quanti si possono numerare 25 2 A barbari, — 3 A uomini, — 4 A inciviliti, — presente, — 7 FN veggo — 10 AMF propri; — 15 A eziandio — 23 A Ora 2 i popoli che — da’ — 4 ma dagli — a’ — presentemente — 5 per fermissimo — 6 parole degne — 1 I contuttociò — 12 studio, e rarissimi — 14 de’ — 17 niuna — 18 predichi [celebri] — 21 che gli — 25 quei popoli che l'hanno ottenuto? — 25 Tanti secoli —