Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/167

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itudini — 103 — dando molestia a chicchessia, non procurando in modo alcuno di avanzare il mio stato, non contendendo con altri per nessun bene del mondo, vivere una vita oscura e tranquilla ; e disperato dei piaceri, come di cosa negata alla nostra specie, non mi proposi altra cura che di tenermi 5 lontano dai patimenti. Con che non intendo dire che io pensassi di astenermi dalle occupazioni e dalle fatiche corporali : che ben sai che differenza è dalla fatica al disagio, e dal viver quieto al vivere ozioso. E già nel primo mettere in opera questa risoluzione, conobbi per prova come 10 egli è vano a pensare, se tu vivi tra gli uomini, di potere, non offendendo alcuno, fuggire che gli altri non t* offendano ; e cedendo sempre spontaneamente, e contentandosi del menomo in ogni cosa, ottenere che ti sia lasciato un qualsivoglia luogo, e che questo menomo non ti sia 15 contrastato. Ma dalla molestia degli uomini mi liberai facil-à mente, separandomi dalla loro società, e riducendomi in \ solitudine : cosa che nell’ isola mia nativa si può recare ad effetto senza difficoltà. Fatto questo, e vivendo senza quasi verun’ immagine di piacere, io non poteva mantenermi però 20 senza patimento : perché la lunghezza del verno, l’intensità del freddo, e 1’ ardore estremo della state, che sono qualità di quel luogo, mi travagliavano di continuo; e il fuoco, presso al quale mi conveniva passare una gran parte del tempo, m’inaridiva le carni, e straziava gli occhi col fumo ; 25 di modo che, né in casa né a cielo aperto, io mi potev^ salvare da un perpetuo disagio. Né anche potea conservare 1 AVI proccurando — 8 A corporali, — AM ché — 13 A offendano, — AMF contentandoti — 18 A solitudine, — MFN solitudine, — 18-9 a effetto — 20 AMF veruna — 21 A patimento, — AMF la intensità — 22 A freddo e — 25 carni e — 26 A che — aperto 1 -2 in alcuna parte [in parte ale.] — 4 vietata — 6 da' — 7 d’astenermi — e fatiche — 8 occupa(zione) — 11 spe(rare) — 20 alcuna apparenza di piacere [alcun’ ombra di godimento] — però mantenermi senza patire —