Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/348

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284 — PASS. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero? VEND. Cotesto si sa. PASS. Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste? 5 VEND. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse. PASS. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati ? VEND. Cotesto non vorrei. 10 PASS. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita c’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro ? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto ; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tor- 15 nare indietro ? VEND. Lo credo cotesto. PASS. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo ? VEND. Signor no davvero, non tornerei. 20 PASS. Oh che vita vorreste voi dunque? VEND. Vorrei una vita cosi, come Dio me la mandasse, senz’ altri patti. PASS. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell' anno nuovo ? 25 VEND. Appunto. PASS. Cosi vorrei ancor io se avessi a rivivere, e cosi tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli 30 è toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita eh’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce ;