Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/402

Da Wikisource.

22 — 338 - dalle quali il Leopardi aveva ricevuto (Zibald. I, 168) altre ispirazioni. Il Foscolo infatti (lett. del 4 dicembre) finge che il Parini appunto persuadesse il giovane Iacopo a disperare della gloria : FOSCOLO, Prose, ed. Cian, li, 14-16. Pag. 113, 17 - Vedi i proemii di CICERONE al !ib. Ili del De officili, al De Oratore, al Iib. Ili delle Tusculane e al 1 delle Accademiche. Pag. 113, 19 - Cfr. ClCER. Pro Archia, 28 ; QUINTIL. Inst. or. XI, 1 ; I Giovenale, X, 122. Pag. 1 14, 6 - Postilla marg. dell'autografo: « PAUSAN. 1. II, c. 20 pag. 1 57. ' Viag. d'Anacarsi [del BARTHÉLEMYj. t. VII, pp. 183-4 ». PAUSANIA, Descrizione della Grecia, trad. Bonacciuoli, Mantova, 1594, (cit. dal Della Giovanna) racconta : « Sopra il teatro v’ è il tempio di Venere, dinanzi al quale, in una colonna, v’è scolpita "Telesilla, che compose delle canzoni, e a* suoi piedi sono gittati quei libri. Ella riguarda da una celata, che tiene in mano e che sta per mettersi in testa. Fu questa Telesilla, per altro ancora, tra le donne molto gloriosa ; ma per la poesia fu anco in maggior pregio. Avendo gli Argivi ricevuto una rotta, maggiore di quello che con parole si possa esprimere, da Cleomene figliuolo di Alessandrlde e da’ Lacedemonii, et essendo parte di loro morti nella battaglia, e di quelli che fuggirono nel bosco di Marte, i primi che per accordo n’ erano usciti, essendo anch’ essi periti ; gli altri, poiché videro d'essere stati ingannati, abbruciarono il bosco e loro insieme. Per la qual cosa Cleomene condusse l’esercito ad Argo, voto d’ uomini. Ma Telesilla fece salire su la muraglia i servi e tutti coloro, che per esser troppo giovani e troppo vecchi, non avevano potuto portar arme. Et ella, ragunate quante arme erano rimase nelle case e si potero cavare de’ tempii, armò tutte le donne d’ età robusta, et ella armata si mise a quella parte dove pensò che dovessero dare I’ assalto i nemici. Ma poi che i Lacedemoni! s’appressarono e videro che le donne non si spaventavano per le grida loro, ma attaccata la battaglia combattevano valorosamente, pensando che •' eglino avessero rotto le femine, la vittoria avrebbe trovato deli' odioso, e non vincendo, la perdita loro sarebbe stata vitu;>erossima, si diedero per vinti ». § Pag. I 14, 21 - Questa opposizione tra I indole dei tempi antichi e dei moderni, usuale nel Leopardi, richiama quel che il Parini dice a Iacopo Onit de* suoi tempi, nel FOSCOLO, op. eli., p.ig. 16. Pag. 121,2' In questo luogo è stata vista (M. l.OSACCO, Leopardiana, in Giorn, tlor. lett. Hai, XXVIII, 1896, pp. 275-6) una reminiscenza di un’osservazione dell’nb. MICHELE COLOMBO, Lezioni : alle doti di una colta favella, I (dal Leop. rammentile neH’Ep/i/. lett. 177, nonché nello Zibald. IV, li 397): « Chi dità che Valerio Fiacco non sia pieno di elevati pensieri, di peregrine immagini, di robusti concetti, di nobili sentimenti egualmente, e forse più, che Virgilio? E donde nasce adunque che questi sia salito e man— 339 —