Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/104

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m vj$ fisico ec. 95 -come propone il Maupertuis (ao), io vorrei che la potessimo accelerare in modo , che la vita nostra si riducesse alla misura di quella dr alcuni*insetti, dei quali si dice che i più vecchi non passano l'età di un giorno, e oontuttociò muoiono bisavoli e trisavoli. Nel qual caso, io stimo Che non ci ri* marrebbe luogo alla noia. Che pensi di questo ragionamento ? • fis. Penso che non mi persuade; e che se tu hai cara la metafisica, io m’attengo alla fisica: voglio dire che se tu guardi pel sottile, io guardo alla grossa, e me ne contento. Però senza metter mano al microscopio, giudico che la vita sia più bella dfella morte, e do il pomo a quella, guardandole tutte due vestite. met. Così giudico anch’io. Ma quando mi torna a mente il costume di quei barbari, che per ciascun giorno infelice della loro vita, gittavano in un turcasso una pietruzza pera, e per ogni dì fe» lice, una bianca (21); penso quanto poco numero delle bianche è verisimile che fossetrovato in cpielle faretre alla morte di ciascheduno, e quanto gran moltitudine delle nere*. £ desidero vedermi davanti tutte le pietruzze dei giorni che mi rimangono; e, sceterandole, aver facoltà di gittàr via tutte le nere, e dettarle dalla mia vita ; riserbandomi solo le bianche: quantunque io sappia bene che non farebbono grantfumulo, e sarebbono di un biance torbido. fis. Molti, per lo contrario, quando anche tutti i sassolini fossero nerij e più neri del .paragone ;