Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/51

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patriam in dextrls vestris portare. Dimmi : alla scuola di Nigidiano o di Fausta, o pure in Nu- midia al tempo che attendevi a far bene ai popoli sgravandoli del loro avere, o dove e quando si sia, studiasti tu di rettorica ? 8al. Così 3tudiassi tu t} etics. Che dimando sono coteste? let. Non andare in collera: così possa tu guarire dei segni delle staffilate che rilevasti da Mi- Ione per amore della bellezza. Dimmi in cortesia: che figura intendevi tu di adoperare in questo passo? quella che i miei pari chiamano della gradazione, o qualche altra? «al. Maestro si, quella. let. La gradazione sale o afcende com è P occorrenza ; ma qui conviene che salga, cioè a diro ohe delle cose che tu nomini, la seconda sia mag* giore della prima, la terza della seconda, e cosi F altre, in modo che 1* ultima vorrebbe essere la maggiore di tutte. Non dico io yero? sal. Oh verissimo. utt. Ma tu, caro Grispo, sci proprio andato come il gambero, o come vanno le persone prudenti quando veggono 1 inimico. La prima cosi che tu nomini è la ricchezza, la quale dice Teo- gnide che si dee cercare ai caldo e al freddo, per terra e per acqua, balzando a un bisogno giù dalle rocce, scagliandosi in mare, e non perdonando a pericolo nè a fatica che torni a proposito. La secouda è P onore, del quale una gran parte de^Ii uomini fa capitalo, ma non tanto,