Pagina:Lettera di Sacerdote Sanese (Anonimo).djvu/17

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e piissima Immagine, acciò il Popolo potesse a suo piacere, o nell’andare, ò nel tornare ringraziare la Santissima Madre MARIA del felice arrivo a questo Governo della Serenissima Governatrice; ed in fatti pochi defraudarono l’intenzione del pio Sacerdote, stimolato ciascheduno dall’interno riconoscimemo d’avere da MARIA ricevuta tal Grazia, a segno che pareva si solennizzasse la Festa principale di detta Chiesa.

Non voglio intanto, che perdiamo di mira la Serenissima Signora, che dopo avere osservata la fronte luminosa del Giardino Bulgarini, che siede a mano destra dell’ingresso di detta Porta Camullía, s’invia lentamente a passo a passo, e tra il viva, e l’applauso sempre maggiore de’ Popoli, mostra con ciglio ridente un’affettuoso aggradimento alla Festa, ed al plauso; e mentre Ella s’incammina per la luminosa strada alla Piazza, permettetemi, che io colla mia penna renda giustizia alla distinzione, con cui molti si singolarizzarono, uscendo dalla Strada ordinaria degli altri. E quì mi si para d’avanti il primo in questa Strada il Signor Cavalier Giulio del Taja a voi molto ben cognito pel gusto, e notizia universale delle cose, il quale oltre alla generosa illuminazione di Cera al suo Palazzo, pose un infinito numero di lumi alla Romana, che pareva una striscia di luce, e rendava un nobilissimo, e vago aspetto. Niente di meno ha fatto il Signor Austo Gori, il di cui Palazzo, che per ragione di luogo risiede più signorilmente, faceva ancora uno spicco più distinto. Il Sig. Cardinal Bichi poi, non contento d’illuminare le copiose finestre del suo gran Palazzo, pose una quantità di doppieri nella Strada. Il nobil Collegio Tolommei, oltre all’aver’adornato la Piazza con Torce, illuminò ancora colle

 
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