Pagina:Lettera di Sacerdote Sanese (Anonimo).djvu/18

Da Wikisource.
18
 
 


medesime le due facciate, che riguardano la Strada ove passò l’A. S. R. A misura ancora della sua gran magnificenza illuminò il Signor Principe Chigi tutti i suoi Appartamenti, come parimente fece il Sig. Cavaliere Lucarini Rettore di Provenzano nella sua Casa nel Casato.

Può essere, che vi fossero ancor altri, ma io o non li vidi, ò non mi ricordo al presente; Osservai bensì, che i mercanti, che avevano le sole Botteghe nella Strada del Corso, tutti illuminarono con officiosa emulazione, e con Torce, e con Palloni, e con lumiere rimarcate coll’Arma di S. A. R. ponendo lateralmente quella del Pubblico, e della Città, ed in tal guisa rendettero sopra modo vaga, e luminosa la Strada. Nè solo quelle Persone, che quivi avevano Casa, o Bottega, ma anco quelle, che alla lontana, ed alla sfuggita godevano piccola parte della medesima, secondarono gl’impulsi ricevuti dal Pubblico, ma più dalla cordiale loro allegrezza, come fu Monsignore Arcivescovo, che dando luogo alla generosità del suo genio, volle come Padre, e Figlio di questa Patria giustificare il gaudio interno, illuminando con splendida magnificenza tutto il suo gran Palazzo, come fecero i Signori Marsilj, il Signor Duca Piccolomini, il Sig. Abate Giulio Piccolomini del Mandolo, il Sig. Girolamo Piccolomini della Triana, Sig. Marchese Nerli, Sig. Balí Piccolomini, i Signori Conti Cervini, e Bichi, ed anco il Portico de’ Mercanti, nelle di cui Colonne sono quelle quattro nobilissime Statue di Santi, era illuminato con Torce, non meno che gli Archi di dette Colonne, restando ancora al di dentro illuminato con diversità di lumi, e Palloni, e forse altri ancora, alla generosità de’ quali non intendo far torto col mio raccon-

 
 
to.