Pagina:Lettera di Sacerdote Sanese (Anonimo).djvu/3

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ILLUSTRISSIMO SIGNORE,

Amico Riveritissimo.






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A Santissima Vergine Immacolata MARIA nostra prima Signora, e gran Madre, come Voi ben sapete, a cui la nostra Città in diverse arduissime contingenze si è umilmente donata con replicati pubblici Istrumenti, ci ha fatto sempre provare la sua materna infinita Beneficenza, or con soccorrerci, or con provvederci nelle nostre maggiori, e più urgenti necessità. Quindi è, che considerandosi da questo Pubblico l’Anno passato lo sdegno sempre giustissimo di Dio, perchè sempre irritato da’ nostri peccati, e riconoscendo per effetto del medesimo le molte angustie, dalle quali restava oppressa; e la minaccia d’altra, e più spaventosa carestìa, atteso che la stagione contraria inaridiva ogni speranza di felice raccolto, fu determinato ricorrere a Lei nostra tenerissima Madre, unica nostra speranza, e refugio; e perciò dovendosi, secondo l’inveterato costume, fare una Processione Laicale nella Domenica in Albis da quattro Compagnie, che si estraggono a sorte la prima Domenica di Quaresima, convennero tutte, attese le grandi, ed universali angustie, che si soffrivano, e la fame crudelissima, che a gran passi si avanzava, di portare in Processione quella Venerabilissima Immagine di MARIA, che si conserva nella Cap-

 
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