Pagina:Lettera di Sacerdote Sanese (Anonimo).djvu/6

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Intanto questo Collegio di Balía (la di cui Autorità quanto sia stata sempre rispettosa, abbastanza ve l’ha persuaso la bella cognizione tramandatavi dal vostro Studio, e la frequente conversazione, colla quale avete sempre onorato e me, ed i nostri Paesani in ogni luogo, e tempo) riconoscendo quanto al presente sia la Città decaduta e di Popolo, e di facoltà, esaminando all’incontro il pregio singolare di tal Grazia, che lo richiamava ad una più distinta riconoscenza d’ossequio, e vedendo manifestamente non avere al pari dell’animo le forze per ciò fare, determinò con prudente consiglio contenersi almeno, per quanto possibil fosse, sul piede dell’operato l’Anno 1627. allora che venne a comandare a questa Città, e Stato Madama Caterina de’ Medici Vedova di Francesco Duca di Mantova.

Dichiararono dunque due del lor Collegio, che furono i Signori Cavaliere Deifebo Perini Brancadori, e Dottore Giovan Battista Nuti in qualità d’Ambasciadori di questo Pubblico per tenersi pronti a partire per la Corte, allorchè S. A. R. nostro Signore si fusse degnato partecipare alla Balía tal Grazia, ad oggetto di ringraziarlo, che con affetto di Padre ci aveva così altamente provveduti, e Madama Reale, che con affetto di Madre si era contentata, posposto ogni suo maggior comodo, venire al sollievo di questa Città.

Procederono poi all’elezione di quattro Cavalieri, conferendo a questi tutta l’autorità, acciò soprintendessero col loro purgato intendimento, e buon gusto al Solenne Ingresso dell’A. S. R. pel quale disponessero in tempo tutto il necessario colle maniere più dolcemente praticabili, per venire a capo d’un nobilissimo Ingresso senza disordine, e colla possibile Magnifi-

 
 
cenza;