Pagina:Lettera pastorale per la Quaresima 1912 (Signori).djvu/22

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In conformità a quanto viene suggerito dalla Santa Sede, tutti i Parroci innanzi tutto devono sentire il dovere di conoscere i parrocchiani che si preparano ad emigrare, praticando verso i medesimi quanto viene suggerito dalla Circolare; il che consiste principalmente in una istruzione religiosa, veramente sana nella dottrina e soda nella pratica. Quando gli emigranti saranno bene illuminati nella fede e ben sorretti nella cognizione e nella pratica dei doveri cristiani, porteranno seco all’estero un valido presidio contro l’incredulità, l’indifferentismo ed il pervertimento, e daranno buona speranza di mantenersi costanti nella fede e nell’onestà dei costumi di fronte ai pericoli, ai quali potranno essere esposti, e di fare quindi ritorno nel seno delle proprie famiglie sempre buoni e costumati. I medesimi Parrochi debbono poi mantenersi sempre in diretta relazione coi proprii parrocchiani emigrati, raccomandandoli anche ai benemeriti Comitati a ciò istituiti; i quali da molti anni ed in varie guise vanno recando agli emigrandi ed emigrati, massimamente operai, non pochi vantaggi materiali e spirituali».

VI. Modulo. Sono pregati tutti i RR. Sigg. Parrochi e Rettori delle Chiese a ritirare per tempo dalla Ven. Curia Vescovile il nuovo modulo che deve servire per dare l’annuale relazione della Parrocchia secondo le prescrizioni della Sinodo Diocesano.

Fossano, 10 Febbraio 1912.

GIOSUÈ Vescovo.