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DEL SIG. GIO. PAOLO FABRI

COMICO.


Q
Uella, che gia così faconda espresse

Detti sublimi, ed ornamento altero
     Fù de le scene, d’appressarsi al vero
     Lasciando l’ombra, e di bearsi elesse;
Onde, poic’hebbe di virtute impresse
     Belle vestigia, à l’alma aprì ’l sentiero,
     E spedita volò dove il pensiero
     Fermo col ben’oprar la scorse, e resse.
Pregò, l’udì chi sempre ascolta pio.
     Noi, perche in guerra noi medesmi ogn’hora
     Tener, se ’n pace ella contenta hor siede?
Non è morta ISABELLA, è viva in Dio.
     Del mio carcer terreno uscito fuora
     Là sù di rivederla hò speme, e fede.


DE